Ci terrei a precisare...

Che le foto su questo Blog, a meno che non sia specificato diversamente, sono tutte made by ~The Miss~ (me stessa xD), quindi, in caso le vogliate prendere, siete pregati di mettere gli appositi credits.
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20120203

"Il Mito non più Mito"



Ribuonasera! ^^
Colpita da un flash, mi è venuta voglia di pubblicare una vecchia storia che avevo scritto per il vecchio blog.
Un mio amico aveva chiesto di scrivere una storia per la primavera astronomica, utilizzando tutti i seguenti personaggi:
_Orsa Maggiore
_Boote
_Cani da Caccia
_Vergine
_Chioma di Berenice
_Leone
_Bilancia
Sono tutte costellazioni.
Ecco, la storia è stata inventata di sana pianta da me, tranne l'ultimo pezzo riguardante le costellazioni.
Spero non vi addormentiate leggendola! xD
Buona lettura! :3


Ai piedi dell'Olimpo, nelle verdi foreste della macchia mediterranea, viveva in una piccola casa di legno BOOTE coi suoi CANI DA CACCIA.
Boote era un bellissimo giovane sulla ventina, nato da Zeus e una ninfa dei boschi, Callisto.
Il bosco dove Boote viveva si trovava vicino a un villaggio, dove era nata una ragazza talmente bella che Zeus la voleva solo per sé, al compimento del diciottesimo anno, così era stata soprannominata "la VERGINE".
Vergine era innamorata di Boote e, tutte le volte che lui vendeva nel villaggio la selvaggina cacciata, lo seguiva ovunque cercando di parlargli.
Un giorno trovò il pretesto per farlo: "BooteBoote - disse correndo- è stata indetta una gara! Chi per primo riuscirà a catturare l'ORSA MAGGIORE sacra a Venere, quest'ultima potrà esaudire ogni suo desiderio."
Boote non ci pensò due volte: preparò il necessario per stare fuori qualche giorno e si addentrò nella foresta. Dopo un giorno di viaggio, vide un enorme orso bianco nei pressi di un limpido lago e capì che aveva trovato il suo obbiettivo. Decise di aspettare fino a notte per attaccare. Passò le ore affilando il suo pugnale; ma, quando, dopo il tramonto, avanzò in direzione del lago, si accorse che l'orso non c'era più.
Si guardò intorno, ma non vide nessuno.
Ad un tratto scorse un luccichio e, sotto la luce della luna, una fanciulla faceva il bagno nuda.
Non era bellissima, ma i suoi capelli erano lunghi come rami di salici piangenti, rossi, lisci e ricoperti di fiori. Boote rimase sconcertato, ma, vinto da un sonno improvviso, cadde sull'erba addormentato.
Il mattino dopo si svegliò con accanto l'orsa maggiore: era calma e non aveva paura di lui. Si avvicinò e cominciò ad accarezzarla. Ad un tratto notò che c'era qualcosa che non andava: il riflesso dell'orsa non era quello di un gigantesco animale, ma di una fanciulla: quella della notte precedente.
Decise di aspettare di nuovo fino a sera.
Calato il sole, l'orsa entrò nell'acqua e ne uscì la fanciulla.
"Oh, BootePerché non mi hai ucciso mettendo fine alle mie sofferenze?" Disse la ragazza in lacrime.
"Chi sei? Raccontami la tua storia." Chiese Boote abbracciandola.
"Sono BERENICE e Venere, vedendo la mia CHIOMA così bella, divenne invidiosa. Voleva che la tagliassi, ma mi rifiutai. Perciò mi maledì: di giorno Orsa Maggiore, di notte me stessa, finché non avrò solo per me il mio vero amore."
Boote rimase sorpreso e decise di portare la ragazza a casa sua.
Il giorno dopo, al villaggio, si inventò una storia su come avesse ucciso l'orsa, chiudendo il periodo della sua caccia.
La vergine, convinta che con la sua bellezza sarebbe riuscita a persuaderlo a esaudire il proprio desiderio, la sera andò a trovarlo.
Entrò senza bussare e, cercando di non svegliare i cani, arrivò nella camera da letto, dove trovò Boote in atteggiamenti intimi con Berenice. La vergine adirata e gelosa irruppe nella stanza: "Tu, vile! Io mi sono innamorata di te, ma sono stata promessa a Zeus per placare la sua ira. Avresti potuto liberarmi da questo obbligo uccidendo questa dannata ed esaudendo il mio desiderio e scappando insieme, invece scopro che tu l'ami!"
Boote rimase a fissare le due donne, combattuto tra la bellezza della vergine e la chioma di Berenice.
Infine decise: "Sotto consiglio di mia madre, sceglierò una di voi. Per decidere mi dovete portare la cosa a cui tenete di più: la più sincera, sarà mia."
Così detto congedò le due ragazze e si avviò nel bosco dove viveva la madre.
Nella luce del giorno,offuscata dalle fronde degli alberi, Boote scorse un LEONE con una BILANCIA in bocca e chiese: "Oh Callisto, sei tu madre?"
Il leone ruggì e, subito dopo, dalle sue fauci uscì una voce molto soave: "Si figlio mio, sono io. Del tuo problema già so e perciò ti ho portato questa bilancia che saprà indicarti chi è più sincera nell'amarti. Ti accompagnerò fino a casa."
Prima dell'alba, il giorno dopo, davanti alla casa, le due pretendenti attendevano. Il ragazzo uscì accompagnato dal leone e parlò: "Mettete i vostri doni sui piatti."
Berenice, ormai calva, depose la sua chioma sul primo piatto, che subito si abbassò. La vergine invece si tolse le vesti e si sedette sul secondo piatto, il quale cominciò a scendere, finché entrambi i piatti non furono alla stessa altezza: ambedue avevano donato quello a cui tenevano di più, la chioma e la verginità.
Boote, ancora più indeciso e confuso di prima, lasciò lì le donne e si diresse da Zeus nell'olimpo e lì gli fece una richiesta: "Oh possente padre degli Dei, devo chiederti un favore. La ragazza che ti è stata offerta, la Vergine, e quella maledetta da Venere, Berenice, sono invaghite di me e io non so chi scegliere. Non posso amarle entrambe, quindi tramuta me e loro in costellazioni, in modo tale che io possa stare vicino a entrambe. Te lo chiedo in quanto tuo figlio."
Zeus, commosso dalla storia, esaudì il volere del ragazzo.
Infatti in primavera, alzando gli occhi al cielo, puoi vedere Boote che media fra l'Orsa Maggiore e la Vergine, immortalati in un amore eterno.


Ps: La foto messa sopra (Scattate nel 2010 sul Lago di Carezza) si può pensare come la foresta di Boote e il lago di Berenice! ^^

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